Rosacea – Domande frequenti
Il flush della rosacea (vampata di calore) è un rossore improvviso della durata di circa 10 minuti. Tale rossore transitorio è spesso accompagnato da sensazione di bruciore e calore ed è indotto da una temporanea vasodilatazione innescata da diversi trigger esogeni/endogeni (esempio: sole, cibi molto piccanti/bevande alcooliche, stress). Non esiste a tutt’oggi unacura per il flush, pertanto in tale evenienza risulta utile l’uso di misure preventive atte ad individuare le possibili cause scatenanti al fine di adottare norme comportamentali adeguate.
La detersione della cute con rosacea infiammatoria deve essere effettuata con prodotti delicati, meglio se sotto forma di acqua micellare, schiuma, dischetti o flaconcini monouso contraddistinti da un ottimo profilo di tolleranza e sicurezza a base di sostanze lenitive e (aloe, allantoina, bisabololo, camomilla, acido glicirretico, acido pantotenico).
Un’ottima daily routine per pelle con rosacea deve comprendere: creme che aiutano ad attenuare il rossore a base di agenti lenitivi/antiossidanti (esempio:acido glicirretico, avena colloidale, bisabololo, zinco gluconato, acido ialuronico), capaci di contribuire ad alleviare la sensazione di rossore presente “di per se” come pure quella conseguente al potenziale effetto irritante delle terapie farmacologiche, nonché detergenti delicati con pH da neutro a leggermente acido, quindi simile a quello della pelle normale, arricchiti con agenti lenitivi (aloe, allantoina, bisabololo, camomilla, acido glicirretico, acido pantotenico).
Per chi soffre di rosacea (rossori + periodi con papule) allo stato attuale non esiste alcuna evidenza scientifica che supporta il beneficio e/o la sicurezza della rinoplastica (tecnica chirurgica atta ad armonizzare la siluette del naso alle altre unità estetiche del viso) o del rinofiller (intervento non chirurgico utile per correggere piccoli difetti del profilo nasale per mezzo di filler a base di acido ialuronico).
Mancano allo stato attuale linee guida standardizzate ed approvate dalla comunità scientifica per la cura della rosacea nella donna in gravidanza o in allattamento. L’insufficienza dei dati suggerisce di evitare l’uso di agenti farmacologici e di privilegiare l’impiego di linee cosmetiche dedicate alla rosacea prive di potenziali rischi per il feto o di fenomeni di tossicità.
Le terapie laser, da sole o in combinazione alle terapie topiche o sistemiche, sonoattualmente considerate le migliori opzioni per contrastare le teleangiectasie (laser KTP 532 nm; Pulse Dye Laser 595 nm, Nd:Yag 1064; luce pulsata). In assenza di quest’ultime, il trattamento laser non è da considerarsiuna opzione utile.
Il peeling è una tecnica dermo-estetica che consiste in un’esfoliazione cutanea (superficiale, media o profonda) controllata, mediante l’uso di agenti chimici capaci di accelerare il turnover cellulare. I peeling più adatti alla rosacea, da effettuarsi rigorosamente sotto controllo dermatologico, sono quelli superficiali a base di acido mandelico (alfa-idrossiacido derivato dalle mandorle) o acido salicilico (beta-idrossiacido estratto dal salice) a bassi dosaggi. Recentissimi studi hanno dimostrato l’efficacia/sicurezzadi peeling a base di acido tranexamico, che nella rosacea viene sfruttato per la sua possibile azione lenitiva
La rosacea per definizione è una patologia infiammatoria ad andamento evolutivo (ovvero possibile progressivo peggioramento) e con decorso cronico-recidivante (alternanza di fasi di esacerbazione e di risoluzione). Ad oggi, di rosacea non si guarisce e per questo chi ne soffre spesso lamenta sfiducianei trattamenti proposti, nonché frustrazione e rassegnazione. Va comunque ribadito che in questi ultimi anni sono state sviluppate nuove stategieche, se utilizzate nel contesto clinico adeguato, consentono di migliorare notevolmente i sintomi e/o le manifestazioni cliniche nonchéla qualità di vita del paziente affetto.
Numerosi studi hanno dimostrato nella rosacea alterazioni del microcircoloche consistono principalmente in aumento del numero di capillari, che appaiono dilatati, tortuosi e più superficiali rispetto alla norma(teleangectasie). Pertanto, nell’approssimarsi dell’inverno e dell’estate, poiché la circolazione del sangue può essere influenzata negativamente da fattori climatici “estremi” (troppo freddo o troppo caldo) potrebbe essere utile una integrazione alimentarea base di sostanze come escina, Ginkgo biloba, ruscogenina, mirtillo, Vitis vinifera, Vitamina C, carnitina, il cui uso può essere protratto per mesi in sicurezza.
Come per molte malattie, anche per la rosacea alcune abitudini (esempio: esposizione solare prolungata, intenso esercizio fisico, bagno troppo caldo/sauna) e certi stili di vita (esempio: assunzione di cibi molto piccanti/alcolici) possono modificarne il decorsopeggiorandone i sintomi (rossore, prurito, bruciore). I cosmetici (trattamenti non farmacologici) se adeguatamente utilizzati possono aiutare a contrastare i danni indotti da tali fattori scatenanti (triggers). Nell’ambito di tali prodotti vanno consigliati i fotoprotettori con fattore di protezione (SPF) non inferiore a 30 (indicati per fronteggiare il sole, comune trigger della rosacea), le cremelenitive (utili per contribuire ad attenuareil rossore), nonché gel vasoprotettori (atti ad aiutare a favorire il microcircolo).
I pazienti con rosacea possono essere nel contempo anche soggetti allergici. Pertanto, pollini e fioriture possono rappresentare dei possibili triggers capaci di indurre peggioramento del rossore e/o dei sintomi legati alla rosacea (prurito, pizzicore e bruciore) in soggetti predisposti. Non va trascurato il possibile “aggravamento” delle manifestazioni tipiche della rosacea oculare (rossore congiuntivale, bruciore, prurito) la cui valutazione e cura, specie nei casi più gravi, devono essere affidate all’oculista.
Alla base dello sviluppo della rosacea c’è una esagerata risposta infiammatoria a carico del sistema immunitario, sia nella sua componente innata (naturale) che in quella adattativa (soprattutto acquisita di tipo cellulo-mediato). Spetta sempre al dermatologo la scelta della migliore strategia (topica e/o sistemica) sulla base delle caratteristiche cliniche del paziente (fenotipo), della gravità e delle specifiche esigenze del paziente.
Per la sera sono consigliabili prodotti cosmetici fluidi e leggeri, poiché facilmente spalmabili, formulati in sieri, creme O/A o cream-gel, a base di sostanze naturali ad azione: idratante, per aiutare a ripristinare il fisiologico contenuto di acqua (esempio: acido ialuronico), lenitiva,per alleviare possibili sensazioni di pizzicore, formicolio, bruciore legate all’esposizione solare (esempio: pantenolo, acqua termale, camomilla, malva), disarossante, per aiutare ad attenuare il rossore (esempio: acido glicirretico), nonché vasoprotettrice, per aiutare a contrastare le alterazioni del microcircolo (esempio: bioflavoidi, estratti di ginseng, alghe rosse).
Talvolta la rosacea risulta accompagnata da pelle grassa localizzata alla fronte, al naso ed al mento (disposizione a T). Contrastare tale evenienza rappresenta una sfida anche per il dermatologo più esperto in quanto, allo stato attuale,limitate appaiono le possibili strategie in grado di agire su entrambe le componenti. L’acido azelaico (a basso concentrazione, meglio se formulato in preparati per uso topico) per le sue molteplici attività, comprese quella sebo normalizzantee lenitiva , può essere contemplato in simili evenienze quale possibile strategia.
Nonostante la disponibilità di svariate terapie mediche, le terapie fisiche con luce pulsata o fonti laser (KTP 532 nm, Pulse Dye Laser 595 nm, Nd:Yag 10649), da sole o in combinazione con i agenti topici/sistemici, rappresentano le migliori opzioni per contrastare alcuni inestetismi legati alla rosacea, quali i capillari dilatati (teleangiectasie). Il trattamento chirurgico ed il laser ablativo CO2 invece sono da riservarsi alla gestione del rinofima non infiammatorio,caratterizzato da croniche e marcate alterazioni della cute del naso.
Tra i vari fattori chiamati in causa nello sviluppo della rosacea infiammatoria (con papule e/o pustole) vi è un’elevata produzione di specie reattive dell’ossigeno (ROS),ovvero molecole altamente instabili che, rilasciate in seguito a diversi stimoli (esempio: radiazioni ultraviolette, stress psico-fisico), vengono considerate fra i principali fattori responsabili dei processi infiammatori della rosacea. La vitamina C è un potente agente antiossidante in grado di contrastarelo stress ossidativoindottadai ROS. Pertanto, i sieri a base di vitamina C, applicati mattino e sera, possono rappresentare validi coadiuvanti nella rosacea con pustole soprattutto nel periodo estivo poiché non fotosensibilizzanti.
Per disbiosi si intende un “disequilibrio” della normale flora batterica (microbiota) presente in molte aree dell’organismo (esempio: cute, intestino). Tale alterazione, indotta da svariate cause (esempio: assunzione frequente di antibiotici, abitudini alimentari scorrette, stress),può essere corretta con i probiotici,ovvero microrganismi viventi (esempio: Lactobacilli, Bifidobatteri, Saccaromiceti) che, quando somministrati in adeguate quantità, apportano un reale beneficio alla salute dell’ospite. In questi ultimi anni è emerso un possibile legame fra peggioramento della rosacea e disbiosi cutanea, nonché fra quest’ultima e disbiosi intestinale e stress. In tutte queste situazioni curare la disbiosi con i probiotici non garantisce la guarigione in senso assoluto della rosacea, ma sicuramente rappresenta un utile alleato capace di influenzarla in senso positivo.